Male alle orecchie, senso di vertigine, deficit di equilibrio e l’udito che non è più quello di prima. Nulla di che spaventarsi, il problema potrebbe essere banale: un tappo di cerume alle orecchie. Quel cerume che, in condizioni normali, grazie alla sua composizione oleosa protegge e mantiene lubrificato il condotto uditivo, se si accumula e diventa troppo abbondante va ad ostruire il condotto uditivo. Capita di accorgersene dopo una doccia, una nuotata in piscina, all’improvviso tutti i suoni si fanno ovattati, questo succede perché il cerume, sostanza che assorbe l’acqua, si gonfia e ostruisce il condotto uditivo. La fine dell’estate, se vogliamo parlare di stagionalità, è il periodo più “a rischio” per la formazione dei tappi. Un disturbo che non colpisce tutti indistintamente: alcuni non ne hanno mai sofferto, altri sono costretti a fare due lavaggi l’anno perché producono molto cerume. È bene sapere che ci sono condizioni predisponenti. È il caso di chi utilizza le protesi acustiche, che rendono difficoltosa la normale fuoriuscita del cerume, e di coloro che soffrono di patologie come l’otite, le malattie infiammatorie del canale uditivo e la psoriasi. Brutte notizie anche per i meno giovani: con l’età le ghiandole presenti nell’orecchio producono cerume più secco che tende a defluire meno verso l’esterno, predisponendo all’accumulo di cerume. A mantenere il condotto uditivo pulito ci pensa il naturale ricambio cellulare, intervenire dall’esterno con rimedi “fai da te” può essere rischioso. In pole position, tra i rimedi più sconsigliati, e potenzialmente più dannosi, per pulire le orecchie ci sono i coni di cera: i coni di cera, bruciando, in virtù di un principio della fisica, dovrebbero indurre l’aspirazione del cerume che ostruisce il condotto uditivo, nella realtà, frequentemente risultano inefficaci. E dannosi, quando la cera calda cola nel condotto uditivo ustionandone il rivestimento. Con l’aggravante che la cera forma un secondo tappo che si aggiunge al primo che si voleva asportare. Un flop totale. I sostenitori dell’uso dei coni di cera sono convinti che tutti i condotti della testa siano collegati (!), che l’uso dei coni possa migliorare il senso del gusto, rinforzare il cervello, purificare il sangue, migliorare la circolazione, decongestionare la testa, migliorare la visione e persino curare il cancro (!). Di certo c’è che l’americana Fda, la potente agenzia governativa per la protezione dei consumatori, ha ordinato il sequestro di questi prodotti e non ha mai approvato l’utilizzo dei coni di cera. In seconda posizione, tra i rimedi che possono creare danni anche di una certa gravità, l’utilizzo sbagliato dei cotton-fioc. Concepiti per pulire la parte più esterna del condotto uditivo, il padiglione auricolare, in realtà sono comunemente utilizzati come scovolino per la parte più interna, vicino al timpano. Basta un piccolo movimento brusco che il danno è fatto. Con il risultato che più di qualcuno è riuscito a perforarsi la membrana timpanica, perdendo l’udito. In un articolo del Washington Post, scritto da Robert A. Ferdman, i cotton-fioc sono stati definiti “i prodotti più controversi dell’Occidente”. Un consiglio: se li avete a casa destinateli ad altro uso. Per rimuovere i tappi di cerume la migliore soluzione rimane affidarsi alla pulizia professionale di un medico specialista Orl che con una siringa dotata di un particolare beccuccio introdurrà gradualmente dell’acqua nell’orecchio liberandolo dal tappo di cerume. Il costo della pulizia, in genere, varia tra i 50 e i 70 Euro, ed è compreso della consulenza specialistica del medico. La pulizia ad opera di personale infermieristico ha un costo più basso, tra i 30 e i 40 Euro.
Fabrizio Lanza